giovedì 28 giugno 2012

Ode all'Agente di Controllo

Sono stato accusato, ingiustamente, di difendere chi non paga il biglietto. Non è vero. Leggete il seguito e capirete con chi me la prendo.
Chi lavora in GTT si divide in tre categorie: chi tira la carretta tutti i giorni facendosi scoppiare il fegato in mezzo al traffico, chi, dalla comoda poltrona, sorseggiando caffè e ingollando ciambelle si fa in quattro per rendere la vita difficile non solo ai passeggeri ma anche, e soprattutto, ai colleghi (avete presente quando vi fanno scendere dal bus dove siete comodamente seduti? Ecco, sono i "graduati" che hanno deciso per imperscrutabili motivi, che il mezzo deve tornare indietro. I passeggeri se la prendono con l'autista ma i graduati dal culo pesante non danno spigazioni neanche a lui), e chi se la chiacchiera sorridente alle fermate, salendo ogni tanto su un mezzo, non si sa con quale criterio, a molestare i passeggeri chiedendo loro, con modi sbrigativi, aria scocciata e sguardo incazzato, il biglietto. Qualche volta, questi ultimi, fanno anche finta di salire su un mezzo, per godersi, con aria divertita, la fuga dei portoghesi dal mezzo stesso. Bello scherzo! Bravi! Complimenti! Nemmeno i tamarri più incallti si divertirebbero con una baggianata simile.
Infine, sulla linea 4, ci sono gli Agenti di Controllo. Questi agenti si fanno un mazzo così viaggiando per tutto il loro orario di lavoro sui mezzi GTT, andando dalla testa alla coda del veicolo per poi tornare indietro, costantemente, incessantemente, a chiedere il biglietto e a controllarne la validità. Pazienti, gentili, qualcuno anche allegro, svolgono il loro lavoro con serietà e competenza. Non hai il biglietto? Te lo vendono loro con una maggiorazione. Non vuoi pagare? Scendi alla prima fermata. Non vuoi scendere? Chiamo le forze dell'ordine. Con calma, serietà, inflessibilità. Danno informazioni, timbrano i biglietti, trovano il posto a chi è malfermo sulle gambe. C'è anche chi si risente perchè gli viene chiesto più volte di mostrare il biglietto (ma dai, pensi di essere così unico da essere ricordato da chi ti ha visto una volta sola, magari di sfuggita?): loro regolarmente si scusano con l'imbecille piccato. Non fanno differenze di colore della pelle: se sei svedese, biondo e con gli occhi azzurri e non hai il biglietto, o paghi o scendi, così come se sei un nero tarchiato del Kenia o un torinese della Crocetta. Insomma sono degli angeli del trasporto pubblico. Naturalmente sono così gentili e affabili per due motivi: viaggiano sui mezzi pubblici (come gli autisti) e NON SONO PERSONALE della GTT, sono sottopagati, precari e sfruttati.
Propongo una prova per vedere se è valida una teoria: licenziamo graduati e assistenti alla clientela e riassumiamoli subito alle stesse condizioni degli agenti di controllo, magari cambiano il loro atteggiamento nei confronti della clientela rendendo loro l'esperienza del viaggio sui mezzi GTT se non piacevole almeno non frustrante. Un ultimo consiglio, megadirettori superstipendiati a spese nostre della GTT. Fate guadagnare il loro stipendio anche ai graduati dal culo pesante e agli assistenti alla clientela, facendo fare loro l'agente di controllo il sabato e la domenica, quando sui mezzi pubblici la platea dei portoghesi aumenta a dismisura. Fateli istruire dagli agenti di controllo per essere meno arroganti e più vicini alle esigenze dei clienti che, sia detto per inciso, sono loro che pagano gli stipendi.